DVB-T2, il passaggio al nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre
DVB-T2, il passaggio al nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre

La notte del 28 agosto è iniziata una nuova fase della nostra storia: la storica transizione raccontata dai protagonisti di Rai Way


Settant'anni fa sono state inaugurate le trasmissioni televisive in Italia, avviando una rivoluzione che ha rapidamente conquistato e continua ad affascinare milioni di italiani. Oggi questa rivoluzione prosegue, e il 28 agosto 2024 Rai Way ha segnato una nuova tappa fondamentale con il passaggio al nuovo digitale terrestre.

Il 28 agosto, tra l’1 e le 6 del mattino, la transizione al DVB-T2 ha permesso un utilizzo più efficiente dello spettro radio aumentando la capacità del multiplex e offrendo una gamma più ampia di contenuti con una migliore qualità visiva e sonora rispetto allo standard precedente​, ed è stata resa possibile dalla passione e dall’impegno dalle persone di Rai Way.

Vi raccontiamo questa nuova impresa che cambierà il modo di fruire la tv dal punto di vista dei protagonisti, che ci riportano sfide ed emozioni di quella notte tra il 27 e il 28 agosto, quando gli sforzi compiuti si sono tradotti in una transizione storica.


Sfide tecniche e attività propedeutiche: come abbiamo reso possibile il passaggio al DVB-T2

"Quando parliamo di DVB-T2 parliamo di un’innovazione tecnologica unica in Italia, che permette una maggior capacità di trasmissione sulla stessa frequenza: più canali e maggiore qualità. Abbiamo lavorato con uno standard all’avanguardia ancora poco conosciuto perfino dai fornitori di tecnologia", ci racconta l’Ingegner Eleonora Pace, Head of Engineering. Il 19 agosto, abbiamo predisposto la piattaforma di codifica (quella tipicamente utilizzata per il “disaster recovery”), al fine di poter inviare il flusso T2-MI alla rete di collegamento, tramite la Matrice IP. La Matrice IP collega i principali centri di produzione RAI di Roma (Via Teulada, Saxa Rubra, Via Asiago) con gli ingressi delle nostre piattaforme di codifica e multiplazione, e le uscite delle nostre piattaforme con le reti di distribuzione terrestre e satellitare. Questa infrastruttura all’avanguardia ci ha permesso di alimentare simultaneamente tutti gli impianti trasmittenti.

Per poterne garantire l’efficacia nella fase di attivazione, è stato svolto un lavoro di sperimentazione in laboratorio durato circa un anno. Racconta Mauro Brinelli (Job title): Abbiamo simulato in laboratorio tutta la catena dei segnali fino al televisore, in modo da avere nel nostro Centro di Via Teulada una replica di qualsiasi sito sul territorio, per verificare la corretta funzionalità del percorso di diffusione. Non abbiamo solo fatto dei test, ma abbiamo individuato il modo migliore per effettuare il passaggio al nuovo standard e per garantire la massima retrocompatibilità con i televisori e i decoder in commercio. La notte del 28 agosto, dunque, è stato il risultato consapevole e atteso di molte notti di impegno per la nostra squadra. La sperimentazione è culminata in due prove notturne di verifica complessiva del funzionamento realizzate a maggio e a luglio. Un ruolo fondamentale lo hanno giocato, insieme al team Engineering che ha progettato tutti i dettagli del percorso di switch over, i colleghi presenti sul Territorio e in servizio presso i centri nazionali di controllo, che hanno configurato gli oltre 1000 nostri apparati diffusivi per trasmettere in DVB-T2.


Il racconto di quella notte

Tutto è iniziato all’una della notte del 28 Agosto. E’ stata scelta proprio quella data e proprio quell’orario notturno nel massimo rispetto dei nostri utenti evitando di sovrapporci alle date delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi, in corso proprio nell’estate 2024.

All’1 del 28 agosto abbiamo dato avvio alla commutazione sulla matrice IP mettendo in esercizio la piattaforma su cui era stato predisposto il nuovo flusso T2. In questo modo, abbiamo sostituito il contenuto banda base DVB-T con quello DVB-T2, già impostato con gli idonei parametri di modulazione e con i contenuti indicati dalla Capogruppo RAI.

“La notte del 28 agosto abbiamo operato in presenza negli impianti di maggiore bacino di utenza e da remoto per tutti gli altri” – racconta l’Ingegner Alberto Fassio, Head of Operations, Network e Security Operations Center – “Sono stati coinvolti circa 200 tecnici delle Regioni, in permanente contatto con la “taskforce” di Via Teulada.” Aggiunge l’Ingegner Eleonora Pace: “Abbiamo organizzato due conference call su Teams, una finalizzata alle problematiche legate alla rete di diffusione e l’altra per quelle della rete di collegamento. Con tutte le squadre coinvolte, abbiamo percepito un grande senso di appartenenza e affiatamento”. In pochi minuti la rete di collegamento terrestre e quella satellitare sono andate a regime.

Notti di duro lavoro della nostra squadra ci hanno portato enormi soddisfazioni – conclude Umberto Babuscio, Chief Broadcasting & Media Officer – Sapevamo di non poter sbagliare, ma la nostra squadra si è mostrata all’altezza delle aspettative. Non solo delle nostre, ma dell’intero Paese che oggi può usufruire di un servizio di maggiore qualità ad elevato standard tecnologico. E – soprattutto – senza che, durante il passaggio, si verificassero le conseguenze negative di interruzioni delle trasmissioni o peggioramenti del segnale. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la stretta collaborazione delle nostre divisioni Engineering e Operations e la costante collaborazione con la struttura CTO RAI, che ci ha consentito di avviare questo progetto e con cui abbiamo concordato le soluzioni tecniche e le procedure operative per gestirlo al meglio.


Quando inizia la storia di questo cambiamento epocale?

Ci sono tre date fondamentali che scandiscono questa storia: Il passaggio al nuovo digitale terrestre e allo standard DVB-T2 è solo l’ultima tappa di un percorso di innovazione tecnologica determinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e concordato con il nostro primo grande Cliente, Rai, ci spiega l’Ingegner Marco Masotti (Job title).

A maggio 2024 Rai ha stabilto di procedere alla trasformazione di un multiplex nazionale in tecnica DVB-T2/HEVC in data 28 agosto 2024, per ottemperare all’obbligo ministeriale di completare l’operazione entro il 1° Settembre. Già nel 2013, comunque, lo switch-off da analogico a digitale terrestre aveva trasformato radicalmente il panorama televisivo del nostro Paese.

A giugno 2022, abbiamo poi raggiunto un traguardo fondamentale per la nostra azienda e per il broadcasting italiano: il completamento del progetto di refarming delle frequenze televisive. Il refarming delle frequenze ha permesso di ridisegnare l'intero scenario delle reti di broadcasting in Italia, sia nazionali che locali, liberando frequenze per la telefonia mobile Tale progetto, però, ci ha permesso soprattutto di sostituire tutti i nostri apparati di trasmissione e diffusione con dispositivi all’avanguardia, già pronti per supportare il nuovo standard televisivo. Infine, questa operazione ha avuto come effetto anche un sensibile risparmio energetico dovuto al minor consumo dei nuovi apparati.

Oggi, il passaggio al nuovo standard DVB-T2 e il nuovo sistema di codifica video HEVC è l’inizio di una nuova storia che parte con la digitalizzazione del segnale e apre un nuovo capitolo per il futuro tecnologico del Paese, la fruizione dei contenuti e la riduzione del digital divide, permettendo anche alle aree più remote del territorio di beneficiare del servizio.


L'autore

Eleonora PaceHead of Engineering